É ancora presto per dirlo con certezza, ma il timore che le ultime varianti sequenziate di omicron siano in grado, non solo di contagiare i vaccinati con tre dosi, ma anche chi si è già ammalato con omicron 1. Di certo la vaccinazione rimane protettiva contro la malattia grave o la morte, assicura il Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Ghebreyesus, ma aggiunge che, secondo gli stessi scienziati sudafricani, i primi ad avere isolato la variante omicron nel mondo, per ragioni di un picco registrato nel paese, ma anche in America, sarebbero proprio nella diffusione delle sotto variante di omicron 2 e di omicron 4 e 5. Una diffusione che sta alimentando in questi paesi i timori di una quinta ondata epidemica. In questa direzione, andrebbe anche uno studio cinese dal quale emerge che la continua evoluzione di omicron in sotto-varianti generate dal virus sarscov2, sia in grado di eludere gli anticorpi specifici indotti dall' infezione da omicron 1 e 2, ormai dominanti nel mondo. Il ché, sottolinea uno studio, se confermato, porrebbe grandi sfide all'immunità di gregge contro il covid-19. Il lavoro, spiegano gli autori, mostrerebbe una fuga immunitaria delle ultime varianti più forte dal plasma dei vaccinati con tre dosi e anche dei convalescenti contagiati da omicron 1 e vaccinati. La OMS, però, precisa che le evidenze disponibili non indicano, al momento, una crescita dei ricoveri o altri segni di maggiore gravità per queste sotto-varianti, anche se si tratta ancora di prove limitate. Riguardo in particolare a omicron 4 e 5, i dati preliminari non indicano differenze nel rischio di ricovero rispetto all'originaria omicron. Tuttavia, conclude l'agenzia ginevrina, il periodo di osservazione breve non consente, in questa fase, di trarre conclusioni sulla gravità della malattia causata da queste sotto-varianti.