I casi di infrazione delle regole non erano mancati a ogni livello e sin dall'inizio della pandemia. Il più eclatante Dominic Cummings, braccio destro del primo ministro che in pieno lockdown guidava in giro per il paese. Ma questi casi non avevano mai coinvolto proprio lui, il primo ministro, almeno fino ad oggi. Certo, la situazione nel Regno non è più quella di aprile, certo le disposizioni sono molto meno severe, eppure Boris Johnson le avrebbe infrante e questo episodio sembra essere solo l'ennesima goccia di un vaso, quella della fiducia dell'opinione pubblica britannica nell'inquilino di Downing Street, già molto a rischio. I fatti: mercoledì Johnson partecipa a una riunione del gruppo parlamentare del Partito conservatore. La stanza della riunione, con le disposizioni anti-Covid, può accogliere, si legge sulla porta, un massimo di 29 persone. Al suo interno però se ne stipano molte di più, quasi il doppio. Una circostanza che il Primo ministro avrebbe notato, tanto da commentare, secondo la ricostruzione dell'Agenzia Bloomberg: “Voglio che entro Natale in tutto il Paese si possa stare cosi”. Un commento fuori luogo, seguito neanche un'ora dopo da un tweet dall'account di Downing Street: “Rispettate le regole. Riunirsi al chiuso con più di 30 persone è illegale”. E il tema così è tornato alla ribalta: chi fa le regole non le rispetta, i politici ritengono di essere speciali. La luna di miele con l'elettorato per Johnson, insomma, è sempre meno dolce, tanto che Downing Street sceglie di non commentare. Non mancano anche altre polemiche a 360 gradi. In alcune zone del Paese, ad esempio, i tamponi cominciano a scarseggiare, mentre le regole in vigore per i viaggi sono sempre più confuse. E se la Commissione europea propone agli Stati membri di uniformare i parametri di valutazione dell'andamento della pandemia e strumenti comuni per garantire il più possibile la libera circolazione, nel Regno Unito ogni nazione fa da sé. Così chi ora è in vacanza in Portogallo dovrà sottoporsi a quarantena al rientro se vive in Scozia, ma se abita in Inghilterra non dovrà preoccuparsi di cambiare in alcun modo le proprie abitudini.