Il clima è di vera festa, a dispetto delle temperature proibitive e degli 8 giorni di lutto che accompagnano la nazione verso il funerale del principe Filippo, previsto per sabato prossimo. L'Inghilterra non si è fatta scoraggiare dalla neve e si è svegliata prima del solito, il giorno in cui hanno riaperto tutti gli esercizi non essenziali: le palestre, gli zoo, i parchi a tema e soprattutto i ristoranti e pub all'aperto. Molti parrucchieri, come i titolari dei centri estetici, hanno tirato su la saracinesca alle 6 del mattino e hanno liste di attesa lunghissime. Anche 1500 clienti da soddisfare il prima possibile, lavorando 7 giorni su 7, ben oltre il canonico orario di lavoro. Anche perché la capacità resta ridotta, nella maggior parte dei casi, intorno al 65%. La road map verso la libertà fissata dal premier britannico Boris Johnson, procede rispettando le proprie date, confortata da una campagna di vaccinazione che ha assicurato la prima dose a oltre il 60% della popolazione adulta e la seconda a oltre il 15%. Decessi e contagi appaiono chiaramente sotto controllo ma proprio il clima di euforia che si respira può essere insidioso. Non a caso, benché ci siano pochi dubbi sul fatto che sia stata la campagna di vaccinazione a fare la differenza, da Johnson arriva la vertenza a continuare a seguire le norme del distanziamento sociale, a pulire ripetutamente le mani e a indossare la mascherina in tutti i luoghi chiusi. Il Regno Unito teme una terza ondata pandemia, in arrivo dall'estero. Per questi i voli verso l'Europa e gli altri continenti, restano proibiti, se non per motivi di assoluta necessità, ma non potrà essere così ancora per molto tempo, i britannici scalpitano pensando a un'estate sulle spiagge di Spagna, Grecia e Turchia. E il settore del turismo, così come quello del trasporto aereo, fanno sempre più pressione per allentare le restrizioni ancora vigenti.