Dopo aver causato il blocco di tutta la città per un mese e dei suoi 26 milioni di residenti, l'epidemia da Covid-19 concede una tregua a Shanghai, con il numero di nuovi casi giornaliero sceso al di sotto di 10 mila contagi. Mentre le imprese statali riprendono il lavoro e la produzione, come questo cantiere di navi da trasporto di gas naturale liquefatto. Riaprono i supermercati, circa una settantina. Lunghe file per i residenti, ai quali l'ingresso è consentito previa esibizione di un pass sanitario e di un certificato di negatività al virus. Riaperto anche l'ospedale di Huashan, uno dei più grandi del distretto finanziario cinese. Dopo il picco del 13 aprile, con quasi 28 mila casi giornalieri, Shanghai, con i 5 mila registrati oggi, tenta di rialzarsi, a differenza di Pechino che per l'alta contagiosità di Omicron torna a vivere una condizione spettrale. Ecco come si presentano strade e metropolitane, deserte, con 40 stazioni del centro chiuse e il timore di nuove restrizioni. La strategia delle autorità è brindare edifici o singoli quartieri, per scongiurare un lockdown totale. L'obiettivo isolare ogni singola persona infetta per raggiungere una situazione di contagi zero. Obiettivo fallimentare vista la nuova escalation delle restrizioni e complice la scarsa efficacia dei vaccini, in un paese che non ne ha mai autorizzato la somministrazione di uno straniero.