Potrà sembrare sorprendente, ma il crimine di guerra è molto più recente di quel che non si pensi. L'idea in sé esiste da sempre, come esiste dall'epoca dei romani il Diritto Bellico, la cui violazione comporta, appunto, il crimine. Ma il riconoscimento a livello internazionale, in effetti, risale solo a dopo la Seconda Guerra Mondiale con le Convenzioni di Ginevra del 1949, mentre una legislazione specifica e l'istituzione di un tribunale ad hoc, avviene solo nel 1998 con lo Statuto di Roma, che istituisce la Corte Penale Internazionale. Nel frattempo, si erano consumate tragedie immani, tra i casi più clamorosi la strage di Srebrenica, quando vennero trucidati 8 mila musulmani bosniaci tra uomini e ragazzi e il massacro dei Tutsi, da parte degli Hutu in Ruanda, in cui vennero uccise tra le 500 mila e il milione di persone in soli 90 giorni. In quel caso l'ONU, per giudicare i responsabili di questi crimini, istituì dei tribunali appositi sulla base di convenzioni specifiche, che permisero di celebrare i processi. Ma appunto, restava il problema di una corte permanente che giudicasse sulla base del diritto internazionale. La risposta venne con il Trattato di Roma del 1998, entrato in vigore nel 2002. Il risultato fu sicuramente un grande passo in avanti per il diritto internazionale, con la fissazione di parametri precisi e condivisi. Innanzitutto, la definizione di crimine di guerra, che sono comportamenti in violazione delle norme che disciplinano l'uso della forza nei conflitti armati. Ad esempio colpire strutture che ospitano civili, sanitarie, della Croce Rossa Internazionale, chi sventola bandiera bianca o chi la usa per nascondersi. E poi quella di crimini contro l'umanità, che sono assassinio, sterminio, riduzione in schiavitù, deportazione, incarcerazione, tortura, stupro, persecuzioni per motivi politici, razziali e religiosi. Vennero poi stabiliti gli ambiti di applicazione, le competenze e infine, il principio in base al quale non si può essere giudicati con leggi entrate in vigore successivamente. Insomma, un passo importante ma con un grave difetto: non hanno aderito al trattato Stati Uniti, Russia e Cina. Cioè, le prime tre potenze belliche mondiali.























