"Questo è il prezzo della guerra" Il titolo sbattuto in prima pagina colpisce e colpisce perché a scriverlo è Haaretz, quotidiano israeliano che a fianco al titolo pubblica le foto di 67 bambini palestinesi morti durante i raid, un vero pugno allo stomaco cui segue un lungo reportage a pagina tre, in cui il giornale prende una posizione durissima nei confronti dei raid compiuti dall'esercito israeliano contro la Striscia. Il titolo: "I nomi e le storie delle giovani vittime del conflitto" e poi si conclude con una considerazione amara: "Quando i leader scatenano una guerra i più deboli pagano il prezzo" Poi però anche sulla scia delle polemiche sollevate, le scuse: "Abbiamo sbagliato a non mettere anche i bambini israeliani coinvolti" replica il quotidiano, facendo rientrare, almeno parzialmente, il polverone. Del resto l'opinione pubblica è ancora saldamente a favore della politica del premier Bibi Netanyahu, anche se in alcuni settori della società israeliana, il malessere nei confronti della strategia dell'occhio per occhio sta cominciando a crescere. Certo è che il clima internazionale per Israele non è favorevole. É se è vero che anche un'eventuale condanna, in concreto, non cambierebbe la sostanza, è anche vero che Israele ha accettato di affrontare al Cairo colloqui con Hamas per discutere la stabilizzazione del cessate il fuoco e la ricostruzione di Gaza, un inedito per certi versi visto che anche Hamas si è sempre rifiutata di parlare direttamente con i rappresentanti dello Stato ebraico.