Momento molto delicato per Boris Johnson. Sta vivendo una crisi senza precedenti da quando è in carica. Ultimamente come si muove viene bacchettato e la sua popolarità è a picco. Unica buona notizia degli ultimi giorni per lui è stata la nascita della sua settima figlia. Per il resto tra scivoloni e decisioni discutibili tenta di rimanere a galla. Il disastro del party natalizio, un anno fa a Downing Street mentre il Paese affrontava un lockdown durissimo, mina la sua credibilità agli occhi degli elettori e del suo partito, che gli rinfacciano di aver mentito. Il tutto si riflette in un crollo nei sondaggi per i Conservatori, che ora potrebbero abbandonare il Primo Ministro. Il sindaco di Londra, poi, è netto. C'è poi la questione green pass. Il Primo Ministro ha ceduto e ora rischia la spaccatura interna. Una gestione della pandemia, quella di Johnson, criticata pesantemente nei mesi precedenti e ora l'imposizione di nuove misure dopo l'aumento dei casi. E dopo una lunga settimana tra le polemiche per il party di Natale il Premier britannico deve far fronte a nuove accuse riguardo i lavori di rinnovo del suo appartamento privato al numero 10 di Downing Street. Insomma, dopo il discorso catastrofico alla Confindustria britannica in cui ha citato più volte Peppa Pig, sostenendo che nessun Governo al mondo avrebbe mai potuto batterla, per Johnson è crisi nera.