Spazio per il dialogo ancora ce n'è dicono tutte le parti, ma se il dialogo sono gli scambi di accuse, le previsioni catastrofiche e le minacce ascoltate nelle ultime 24 ore, non sembra essere molto proficuo. Il Segretario di Stato americano Blinken, parlando alle Nazioni Unite, ha dichiarato che la Russia potrebbe presto invadere l'Ucraina, utilizzando un pretesto, magari un finto attentato organizzato contro civili o la scoperta di fosse comuni, potrebbe farlo tagliando l'elettricità, utilizzando droni o magari anche armi chimiche contro la popolazione e prendendo il controllo di Kiev. La Russia, sempre all'ONU, ha consegnato una lettera in cui si accusa l'Ucraina di compiere un genocidio contro la minoranza russofona nel sud-est del Paese, nella regione del Donbass. Il Ministro degli Esteri di Mosca Lavrov, ha accusato la Nato di essere immatura e ha per ora escluso un incontro tra Putin e il Presidente ucraino Zelensky, fortemente voluto da quest'ultimo ma snobbato dal Capo del Cremlino. Viste le forze in campo, che non diminuiscono ma aumentano, gli scontri in Donbass tra miliziani filo-russi ed esercito e milizie ucraine, anche il Presidente Biden torna a mostrarsi pessimista: "Ma io penso che proprio nei prossimi giorni potrebbe esserci un attacco." "E i percorsi diplomati sono ancora aperti?" "Certo, certo, c'è un percorso diplomatico. È per questo che ho chiesto al Segretario Blinken di andare alle Nazioni Unite." All'ONU Blinken ha proposto un nuovo incontro al russo Lavrov, ma per gli americani la soluzione dovrebbe partire dall'attuazione degli accordi di Minsk, che garantiscono la piena autonomia e i pieni diritti alla minoranza russofona in Ucraina, accordi che Kiev non ha mai rispettato. Per la Russia invece, ormai bisogna ripartire da un impegno della NATO a non ammettere l'Ucraina e da un nuovo equilibrio di forze in Est Europa. Posizioni che sembrano ancora lontane.























