"Voglio andare da Jacopo Arbarello, il nostro inviato a Kiev insieme a Fabrizio Stoppelli. Jacopo proprio per capire come stanno andando i negoziati. Siamo al terzo round di questo tavolo di trattative che si è aperto questa mattina e voglio chiederti se, mentre sono in corso i negoziati, ci sono ancora degli attacchi da parte dei russi o se c'è un cessate il fuoco". "Guarda al di là dei combattimenti, che vadano avanti o no, la cosa enorme che è uscita fuori oggi è quella che avete appena sentito pronunciare alle Nazioni Unite. Cioè ci sono decine di morti civili per bombardamenti con bombe a grappolo a Kharkiv. Ci sono le immagini e sono impressionanti. Quindi questa notte c'è stata una escalation inaccettabile da parte della Russia perché ha bombardato pesantissimamente Kharkiv, che è la seconda città del Paese che non è ancora riuscita a conquistare dopo cinque giorni di feroce battaglia alle porte della città e Chernihiv anch'essa bombardata in maniera veramente pesante. Una città non grande ma strategica sulla strada che da Kiev porta al confine nord con Russia e Bielorussia. Hanno distrutto un cinema, hanno distrutto un centro commerciale, obiettivi civili e bombardamenti con missili. Questo è il primo punto. Vanno avanti le trattative con, l'hai detto bene te, tre round di seduta al tavolo. C'è da dire però che la delegazione russa è di medio-basso profilo e anche la delegazione ucraina ha sì il Ministro della Difesa presente ma non è il capo delegazione. Il capo delegazione è il capo del partito di Zelensky. Dunque il capo di tutto l'esercito ucraino non è lì a comandare la delegazione e i colloqui di pace. Staremo a vedere. Ci sono dei punti fermi che l'Ucraina ha fissato: integrità territoriale, ritiro delle truppe russe e cessate il fuoco. In questo momento a Kiev, se devo dire, da diversi giorni avevamo.. c'eravamo ormai abituati a sentire bombardamenti in lontananza, non se ne sentono almeno da 10-12 ore. L'ultima sirena è suonata questa mattina. Ciò non vuol dire che non si continui comunque a combattere in alcuni quartieri della capitale. Il grosso delle truppe russe sono a 30 km a nord della città. Però insomma quello che è successo a Chernihiv e a Kharkiv nelle ultime ore con se si aggiunge a quello che sta succedendo al sud, perché al sud i combattimenti non stanno andando bene per l'esercito ucraino che ha perso la città di Kherson, ha perso il ponte sul fiume Dnepr e anche Berdiansk che è una cittadina che è verso Mariupol. Si sta per chiudere la tenaglia russa e per creare la continuità territoriale fra Crimea e Russia. I profughi, lo abbiamo sentito anche quello dalle parole dell'Ambasciatore all'ONU, sono ormai più di 400 mila ma in realtà sono molti di più se si calcolano le persone che se ne sono andate dalla propria casa ma fuggendo in altre località dell'Ucraina. Più di 400 mila sono quelli che sono già espatriati. E anche quella è una grande tragedia con separazioni familiari, perché gli uomini fra i 18 e i 60 anni non possono espatriare perché è mobilitazione generale, sono tutti chiamati alle armi, quindi accompagnano le famiglie nella maggior parte dei casi alla frontiera e poi salutano moglie e figli".























