L'attività diplomatica è sempre molto intensa ed aumentano capi di stato e di governo che cercano di accreditarsi come mediatori tra Russia e Ucraina o, con più ambizione, tra Russia e Occidente. Nelle ultime ore è stata la volta del presidente turco Erdogan, che in una nuova fase della sua politica estera, si sta riavvicinando all'Occidente. Erdogan è volto a Kiev a sostenere le ragioni del governo ucraino ma si è offerto di mediare con la Russia, forte di un rapporto diretto con Mosca fatto di momenti di grande sintonia, alternati ad altri di altissima tensione. Intanto da Washington arrivano dure accuse a Mosca. Secondo l'intelligence americana i russi avrebbero intenzione di fabbricare finte prove di un attacco ucraino contro civili russi e filorussi. Avrebbero intenzione di diffondere alla popolazione video scioccanti di azioni cruente mai avvenute per avere il pretesto di attaccare l'Ucraina spinti dalla generale indignazione provocata. La Russia d'altra parte minimizza e fa notare come non sia la prima volta che gli Stati Uniti svelino presunti piani di invasione dell'Ucraina, piani che però fa notare il Cremlino, non si sono mai realizzati. Non poteva mancare l'ennesima telefonata tra un attivissimo Macron e il presidente russo Putin. Il capo dell'Eliseo in serata ha sentito anche il presidente Zelensky nel tentativo di accreditarsi come principale mediatore. Il suo ruolo di presidente di turno dell'Unione Europea lo favorisce nella sua attività diplomatica, che del resto in casi simili, è stata sempre molto intensa, come intensa è l'attività del presidente russo. L'incontro tra Putin e il presidente cinese Xi Jinping, in occasione dell'inizio delle Olimpiadi Invernali, è fondamentale affinché Mosca si assicuri oltre all'appoggio politico anche il supporto economico e strategico da parte della Cina.























