Trump sembra disposto a dialogare con Maduro, il presidente americano lascia intravedere una potenziale via diplomatica per risolvere la crisi con il Venezuela, mentre gli Stati Uniti continuano a rafforzare la loro presenza militare nel mare dei Caraibi. E' il Venezuela voler parlare con noi, dice Trump ai giornalisti prima di rientrare a Washington. A chi gli chiede se ha realmente intenzione di farlo risponde potrei, io parlo con tutti. L'arrivo della US Gerald Ford e di altre navi da guerra annunciato dalla Marina in una dichiarazione segna un momento importante in quella che l'amministrazione insiste nel definire un'operazione antidroga, ma che in realtà è considerata da molti come una. di crescente pressione contro Maduro. Se da una parte il Presidente americano allenta la tensione, aprendo al dialogo dall'altra continua a fare pressioni su Caracas, annunciando che a partire dal 24/11 il cartello venezuelano dello Soles verrà inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche straniere. A capo dell'organizzazione secondo gli Stati Uniti, ci sarebbe proprio il presidente venezuelano Maduro. Il Presidente Trump è consapevole che un eventuale attacco sul territorio venezuelano tradirebbe le promesse fatte al Congresso di evitare nuovi conflitti, oltre ad esacerbare la cooperazione degli Stati Uniti con gli altri paesi latino-americani, confermando i sospetti, che l'obiettivo principale di Trump non sia combattere il traffico di droga e di immigrati illegali dal Venezuela, ma eliminare il presidente Maduro. .























