Duecento accordi già pronti solo da ufficializzare. L'annuncio di Donald Trump conferma la strategia del Presidente in fatto di dazi: ottimismo a tutti i costi, anche per quanto riguarda i mercati. Avevamo detto che ci sarebbe stata una transizione, dice Trump in volo per Roma, ma la gente ha cominciato a capirlo solo ora. Nessuna possibilità, per il momento, di confermare l'esistenza delle intese annunciate dal Presidente. Viene invece smentita, perlomeno dalla Cina, la telefonata che Trump avrebbe ricevuto da Xi Jinping. Non considero il fatto che abbia chiamato un segno di debolezza da parte sua, è arrivato a dire Trump in un'intervista a Time. Il Presidente ha poi confermato il colloquio ma è stato ambiguo con chi gli chiedeva se fosse avvenuto dopo l'imposizione delle tariffe. Altro fronte caldo l'Iran. Certo che incontrerei l'Ayatollah Khamenei, assicura Trump, e dice lo stesso del Presidente Pezeshkian. La Casa Bianca punta sulla diplomazia e afferma che i colloqui sul nucleare iraniano stanno procedendo bene ma Trump assicura che se i negoziati fallissero Washington scatenerebbe un attacco militare contro Teheran, insieme a Israele, ma di certo non in posizione subordinata. Su Time Trump rivendica la propria politica in fatto di immigrazione. Politica che sta tuttavia scatenando un aspro scontro fra potere legislativo e potere giudiziario. In queste ore l'FBI ha annunciato l'arresto di una giudice di contea di Milwaukee, giudice che avrebbe ostacolato la cattura di un migrante illegale. Un ulteriore passo in direzione di una crisi istituzionale che in realtà è forse già in atto. .