La qualità non ha frontiere, e i dazi e i protezionismi non possono essere barriere che mettono un freno a questa qualità. Il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, commenta così le ultime notizie arrivate dall’America di Trump, con la Casa Bianca pronta ad introdurre tariffe fino al 100 per cento su una serie di prodotti europei, tra cui la Vespa della Piaggio e l’acqua San Pellegrino. Una questione che probabilmente sarà fra i temi trattati, a questo punto, anche nel primo incontro bilaterale fra il Premier italiano e il Presidente americano a Washington, in programma subito dopo Pasqua. Ma i prodotti italiani colpiti sono soltanto una piccola parte di una lista nera che comprende beni di nicchia da vari Paesi europei, dai formaggi francesi, a partire dal Roquefort, alla Perrier, che come la San Pellegrino è della Nestlé, al foie gras, alla paprica, salumi e altre moto leggere, prodotte dai Paesi nordici. Basta che si rimanga attorno ad un valore del giro d’affari di 100 milioni di dollari, perché tanto sarebbe la quota di mercato persa da Washington con il divieto imposto a livello europeo, alla fine degli anni Novanta, per l’importazione di carne trattata con gli ormoni. La battaglia è andata avanti a lungo, anche se nel 2009 sembrava si fosse raggiunto un accordo fra le due sponde dell’Atlantico per garantire almeno maggiori scambi commerciali su prodotti non trattati, il mercato europeo per la carne americana, che vive anche di esportazioni, è sempre rimasto irrisorio. La promessa era di risolvere la situazione nel quadro di un negoziato per il TTIP, l’accordo di libero scambio fra Stati Uniti e Unione Europea, naufragato però lo scorso autunno, e da qui la decisione, a dicembre, di fare una serie di verifiche per introdurre tariffe punitive su alcuni prodotti che seppur di nicchia, comunque contribuiscono a creare occupazione e risorse in Europa. Ad esempio, secondo la Coldiretti, queste nuove restrizioni potrebbero mettere in difficoltà fino al 10 per cento delle esportazioni dei nostri prodotti alimentari nel mondo. E non mancano anche le reazioni delle aziende coinvolte con la San Pellegrino, che promette di analizzare a fondo la situazione e le richieste che arrivano dalla Casa Bianca, e la Piaggio, che in realtà dice: “questo tipo di dazi non influenzerà troppo il nostro giro d’affari, anzi probabilmente ci toccherà soltanto per il 2 per cento delle nostre esportazioni”. Una notizia in parte positiva, anche se poi il titolo è stato in qualche modo penalizzato in questa giornata anche in Borsa.