Come giudica la copertura mediatica mondiale dell'incendio di Notre-Dame sui nuovi media? Per i nuovi media i giornalisti del web e della telefonia mobile è stata una serata molto particolare, come del resto per tutti i giornalisti. Una serata al tempo stesso convulsa e triste, ma è stata soprattutto una corsa contro il tempo perché le informazioni dovevano essere aggiornate con grande rapidità, facendo però attenzione a non scegliere le fonti sbagliate. Il rischio, infatti, in questi casi è di incorrere in false informazioni. Bisogna quindi cercare l’informazione su Twitter che ha svolto, come spesso accade ultimamente nelle occasioni speciali, il suo ruolo da Agorà, dove le persone si riuniscono condividono foto e si scambiano informazioni. Quindi per un giornalista è una vera e propria fonte. Quello che è veramente importante è che abbiamo potuto vedere che tutti i media, da ogni parte del mondo, hanno compreso le emozioni del pubblico su questa serata così speciale. Lo abbiamo visto a livello di traffico delle visite, che ci fa capire subito che si tratta di un argomento scottante che animerà la serata di tutti i media, che è andata avanti anche la mattina seguente sulla carta stampata. All'unisono i media di tutto il mondo hanno trattato l’argomento e con oltre 200 copertine hanno così dimostrato la loro forza mettendo da parte la violenza, le parole, le lotte politiche per concentrarsi su cose molto importanti. Ecco, la forza dei social media e dei nuovi mezzi di comunicazione è quella che sono riusciti a far passare proprio questo messaggio. Questa la forza dei social network, però le chiedo in queste ore e anche in questa circostanza hanno avuto spazio sul web molte teorie cospirative. Perché secondo lei e che cosa si può fare al riguardo? Il fatto è che i nuovi media permettono di rispondere tempestivamente a questi eventi la sera stessa in tempo reale e di rinnovare poi le informazioni. In un secondo tempo permettono anche di potere lottare contro le teorie complottiste, contro la fake news, contro le informazioni false che giravano su internet la sera stessa e anche il giorno dopo. Ad esempio si diceva che vi fosse una persona sul tetto, ma era una statua. Che i rosoni erano esplosi, mentre invece erano ancora intatti, o che si trattava di un attentato o addirittura che fosse stato Macron per distrarre l'attenzione dei gilet gialli. Ogni genere di atrocità quindi, ma ciò di cui dobbiamo tener conto è che tutte queste informazioni sono condivise decine di migliaia di volte dagli internauti. La forza dei nuovi media è di arrivare con le immagini, LaEffe lo fa benissimo, numerosi siti in Francia come Francis o Libération e Chaque News, permettono di reagire rapidamente a queste fake news. Poi spetta ovviamente a noi condividerle al meglio perché muoiano al più presto.