La legge per innalzare il tetto all'indebitamento americano è un fitto testo di 99 pagine, che i rappresentanti della camera dovranno leggersi entro mercoledì, quando ci sarà il primo e più delicato passaggio congressuale. Lo speaker repubblicano McCarthy, quello che ci mise 15 votazioni a farsi eleggere dai suoi stessi parlamentari, ostenta sicurezza e sostiene di avere il via libera all'accordo siglato col presidente democratico Biden, da parte di almeno il 95% di loro. Ma la realtà è sempre più complicata di quanto sembri e non possono essere esclusi colpi di scena. I trumpiani alla camera hanno espresso dubbi sull'entità dei fondi destinati alla difesa e detto chiaramente che non approveranno mai un incremento dell'indebitamento da 4000 miliardi, che per giunta, valga per due anni, come chiedevano i democratici per risolvere il problema fino a dopo le elezioni del 2024. Possono permettersi di tirare la corda, anche perché i democratici devono farsi andar bene l'accordo per forza, a meno che non vogliano passare alla storia come quelli sotto il cui Governo sono falliti gli Stati Uniti. Quindi, anche se in serata, il presidente Biden ha giurato di non aver concesso niente agli avversari, nella legge c'è il tetto alle spese voluto dai pubblicani. Il rientro di una ventina degli 80 miliardi che lo scorso anno erano stati destinati a potenziare l'Agenzia delle entrate e dei fondi Covid non spesi, mentre si inaspriscono i requisiti per accedere alle tessere alimentari destinati alle famiglie meno abbienti. Per questo i democratici faticano a contenere i malumori, intravedendo oltre al danno pure la beffa, Se mancassero i voti della maggioranza repubblicana quelle norme dovrebbero approvarle loro. Al senato la legge arriverà nel fine settimana a poche ore dal D-Day, il giorno del default.