C'è un accordo di principio per evitare il default ma non è detto che basti. Dopo settimane di negoziazioni feroci per aumentare il limite dei 31,4 trilioni di dollari che gli Stati Uniti possono sospendere, anche indebitandosi, per pagare le spese correnti, il presidente Biden per i democratici e lo Speaker della Camera McC rthy per i repubblicani hanno trovato un compromesso all'ultimo minuto ieri notte, i dettagli saranno resi noti nelle prossime ore perché il testo della legge va ancora scritto ma sembra che il nuovo tetto al debito pubblico sia valido per i prossimi due anni, come chiedevano i democratici, e preveda limiti di spesa alcune voci del bilancio statale, fatte salve quelle militari, come volevano i repubblicani. Biden definisce l'accordo un importante passo avanti per ridurre le spese proteggendo al contempo politiche sociali per i lavoratori, McCarthy ha sottolineato la portata dei tagli e le riforme che porteranno molti americani fuori dalla povertà. È un compromesso, come ha sottolineato Biden, che significa che nessuno avrà tutto ciò che voleva e qui sta il punto, sia il Capogruppo democratico Jeffrey che lo Speaker repubblicano McCarthy dovranno venderlo ai propri rappresentanti in vista del voto alla Camera per mercoledì e i malumori, in entrambi i fronti, non mancano neppure nel passaggio successivo al Senato. Le nuove previsioni del Dipartimento del Tesoro hanno spostato dal 1 al 5 giugno la data entro la quale gli Stati Uniti devono approvare l'innalzamento, pena il fallimento tecnico, evento mai accaduto nella storia e dalle conseguenze potenzialmente devastanti non solo in America. Ma i tempi restano strettissimi per potersi permettere incidenti di percorso al Congresso.