Di Maio a Sky Tg24: su Regeni piccoli passi avanti

06 dic 2019
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Una nuova edizione per il MED, ma soprattutto sono stati incontri importanti, pensiamo dall'Egitto, alla Siria, alla Libia. È un momento importantissimo per l'Italia, ci sono 40 soggetti tra ministri, viceministri, sottosegretari, organizzazioni non governative, 200 delegati. Oggi in Italia, in questi giorni si discute di tutto il Mediterraneo. Noi siamo al centro del Mediterraneo. e stiamo affrontando dei temi importantissimi per gli italiani e per gli europei, come la Libia, come la Siria, che determinano rischi di terrorismo, che determinano i flussi migratori. E tutto questo grazie ad una splendida organizzazione del nostro corpo diplomatico. Ecco, proprio sulla Siria, e la Libia, lei si è incontrato, sia con l'inviato delle Nazioni Unite, ma anche, oggi con il Ministro Lavrov. Sulla Libia, in particolare, ci sono unità d'intenti. Tutti sono d'accordo per fare in modo che ci sia un cessate il fuoco, in Libia. Questo è molto importante, noi stiamo lavorando attivamente alla conferenza di Berlino, che è il momento in cui mettiamo intorno a un tavolo tutti i paesi interessati al dossier libico e che lavorino tutti per raggiungere il cessate il fuoco. La Libia è la più alta, dimostrazione del fatto che con la guerra non si fa nient'altro che produrre instabilità e rischi per nuove cellule terroristiche. Il nostro lavoro che stiamo facendo come Italia, con il nostro corpo diplomatico, è quello di coinvolgere tutti gli attori e portarli ad un cessate il fuoco, in un territorio che è veramente martoriato e dove c'è una crisi umanitaria senza precedenti. Ecco, nell'ambito proprio del MED lei ha avuto modo anche incontrarsi con il ministro degli esteri egiziano, Shoukry. Ha detto che ha chiesto con forza una maggiore collaborazione per il caso Regeni. Quali sono le risposte da parte egiziana e soprattutto, che cosa intende? Mi faccia dire, prima di tutto che quattro anni fa, ormai un ragazzo è stato un giovane ricercatore italiano è stato torturato e ucciso. Ed è inaccettabile che a distanza di quattro anni ancora non siano stati puniti i colpevoli. Abbiamo ottenuto un piccolo primo passo, le due procure, da un punto di vista Tecnico, iniziano di nuovo parlarsi e a collaborare. Ma c'è ancora tantissimo a Da fare per riuscire a raggiungere la verità su Giulio Regeni.

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