Gli americani non usano mezze parole. Il loro messaggio è chiaro: l'Europa deve cavarsela da sola. Il capo del Pentagono Hegseth lo ha detto chiaramente: le truppe americane non rimarranno in Europa per sempre. E quindi, agli appelli affinché i Paesi UE aumentino le spese militari per provvedere alla propria sicurezza, serviva aggiungere qualcosa di più concreto. Ci ha pensato Ursula von der Leyen parlando alla Conferenza di Monaco di Baviera: "Posso annunciare che proporrò di attivare la clausola di salvaguardia per gli investimenti nella Difesa. Questo permetterà agli Stati membri di aumentare in modo significativo le loro spese per la Difesa. Naturalmente lo faremo in modo controllato e condizionato. E proporremo anche un pacchetto più ampio di strumenti su misura per affrontare la situazione specifica di ciascuno dei nostri Stati membri. Dal loro attuale livello di spesa per la Difesa, alla loro situazione fiscale". L'obiettivo è quello di consentire agli Stati di spendere almeno il 3% del loro prodotto interno lordo in armi e in spese militari. Si tratta di decine di miliardi di euro in più per un Paese come l'Italia. Una spesa che sarebbe impossibile senza una sospensione del patto di stabilità. Sospensione ora annunciata. Del resto, però, sarà necessario anche razionalizzare la produzione, per evitare che i vari Stati membri spendano grandi somme per produrre armamenti simili. Difficile si arrivi, quantomeno in breve tempo, ad una vera Difesa comune europea. Probabile, invece, che i rivolgimenti di questi giorni e la spinta di Bruxelles convinca gli Stati membri a coordinare quantomeno le loro industrie di armamenti. .