Non è chiaro chi abbia distrutto la diga ucraina che garantiva l'acqua alla penisola di Crimea e raffreddava la centrale nucleare di Zaporizhzhia, entrambe sotto il controllo russo. Mosca e Kiev si accusano a vicenda. Al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite l'ambasciatore del Cremlino ha parlato di atto terroristico da parte dell'Ucraina e dei suoi alleati occidentali. Per gli Stati Uniti, invece, sarebbe un controsenso, anche se Washington sospetta che proprio gli ucraini abbiano fatto saltare il gasdotto Nord Stream alla fine di settembre. L'ONU non ha informazioni indipendenti sulle circostanze che hanno portato alla distruzione della diga, ha detto il Segretario Generale Guterres, ma è chiaro che anche questa sia una devastante conseguenza dell'invasione russa. Per capire quanto grave, secondo il responsabile degli Affari Umanitari ONU, serviranno giorni. Le persone coinvolte saranno comunque migliaia. Se dovesse essere dimostrato che si è trattato di un atto intenzionale, ha detto prima di venire a Washington il Primo Ministro britannico Sunak, sarebbe un nuovo minimo nell'aggressione russa. Anche perché la diga, in quanto tale, secondo la convenzione di Ginevra, non potrebbe essere oggetto di attacchi. La Casa Bianca ha dichiarato di temere molti morti. Oggi a Minsk si riunisce l'alleanza anti NATO: Russia, Bielorussia, Armenia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan.