A Singapore l'omosessualità non sarà più reato, dopo anni di dibattito e di battaglie da parte degli attivisti per i diritti lgbtq+ il Primo Ministro Lee Hsien Loong ha annunciato l'abrogazione di una legge che criminalizzava i rapporti tra persone dello stesso sesso; si tratta della sezione 377a del codice penale di Singapore, risalente al periodo coloniale dell'impero britannico, che puniva i rapporti omosessuali fino a un massimo di 2 anni di carcere. Il Governo depenalizzerà le relazioni omosessuali, ha spiegato sulla tv nazionale il primo ministro Lee, ciò porterà la legge in linea con gli attuali costumi sociali e spero fornirà un po' di sollievo ai cittadini gay di Singapore. Il Governo però continuerà a sostenere il matrimonio uomo e donna perché, come precisato dallo stesso Lee, secondo la legge a Singapore sono riconosciuti solo i matrimoni tra uomo e donna. Gli attivisti per i diritti dei gay hanno espresso sollievo dopo l'annuncio, considerato come un primo timido passo di una lunga strada verso la piena uguaglianza. La società di Singapore, infatti, resta ancora fortemente conservatrice e legata alla definizione di famiglia tradizionale. Due i precedenti tentativi di abrogare la norma: nel 2014 e a febbraio di quest'anno; che però non avevano sortito alcun successo e soltanto pochi giorni fa, un alleanza di chiese protestanti aveva chiesto di non abrogare la legge per evitare di incentivare un tipo di attivismo intollerante e aggressivo che cerca di imporre la sua ideologia alla società.























