Si continua a scavare tra le macerie dei palazzi contro i quali si è schiantato il Boeing 787 Dreamliner della Air India, partito dal vicino scalo di Ahmedabad e diretto a Londra Gatwick. Il bilancio delle vittime si aggrava col passare delle ore. Dal luogo del disastro è stata recuperata una delle due scatole nere che spesso racchiude dati fondamentali per determinare le cause di un incidente aereo. Contiene dati sul volo, inclusi i dialoghi tra i piloti nella cabina di comando e informazioni come l'altitudine e la velocità. Le autorità competenti starebbero valutando eventuali problemi di spinta al motore del jet, ai flap superfici mobili poste sul bordo posteriore delle ali, e starebbero anche cercando di capire la ragione per cui il carrello di atterraggio è rimasto aperto. Quella di un possibile birdstrike, cioè la collisione con uno stormo di uccelli, non è tra le principali ipotesi al vaglio degli inquirenti. Il pilota era un veterano con quasi trent'anni di esperienza e aveva accumulato oltre 8.200 ore di volo. Fonti di stampa indiana avevano riferito la possibilità che l'intera flotta di Dreamliner di Air India, composta da circa una trentina di velivoli, potesse essere messa a terra per controlli di sicurezza. Ipotesi, questa, Poi smentita alla BBC. 53 delle 242 persone a bordo erano di nazionalità britannica. Tra queste, anche l'unico sopravvissuto, che nell'impatto ha perso un fratello e che ha ricevuto la visita del Premier indiano Narendra Modi. Il 40enne, di origine indiane e residente a Leicester, ha riferito di un forte rumore entro il primo miglio. Il pilota cercava di dare una spinta per far avanzare l'aereo, ha aggiunto, ma faceva fatica. Poi è andato dritto contro un edificio. .