'Women on Boards', ovvero donne ai vertici delle aziende. Si chiama così la direttiva che il Parlamento Europeo ha adottato in tema di parità di genere nei CDA e che prevede che tutte le grandi società quotate nell'Unione Europea abbiano più donne alla loro guida. Entro il 2026. Quali sono le nuove regole? Che il sesso sottorappresentato, quindi le donne, ottenga il 40% dei posti di amministratore senza incarico esecutivo e il 33% di tutti i posti da amministratore. Per chi non rispetterà queste soglie, escluse le piccole e medie imprese con meno di 250 dipendenti, ci saranno delle sanzioni. Nel 2022 meno di una società su dieci (parliamo di quelle quotate nell'Unione Europea) ha una donna presidente o amministratrice delegata. «Dopo 10 anni dalla proposta della Commissione Europea avremo una legge per la parità di genere nei CDA. È un momento storico», ha twittato la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Con l'avvenuta approvazione da parte di Parlamento e Consiglio, la direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale e gli Stati membri avranno poi due anni di tempo per recepire la normativa. Per una volta, l'Italia non dovrà fare troppa fatica. Secondo i dati Consob, oltre il 36% dei posti nei Consigli di Amministrazione sono infatti occupati da donne.























