Eccolo dopo 9 anni di latitanza Rafael Caro Quintero, mentre viene arrestato dalla polizia. A individuarlo un cane, Il suo nome è Max, per la cronaca, che lo ha annusato mentre si nascondeva nel tronco di un albero. L'aspetto non è più quello del re dei cartelli quando dalla sua patria: il Sinaloa, sulla Costa Pacifica del Messico, controllava il traffico con gli Stati Uniti. Le sue imprese possono essere paragonate a quelle dell'altro re dei Narcos: Pablo Escobar per la vastità dei commerci per il volume del traffico. Ma lui per certi versi n'era l'evoluzione, sia geografica che culturale. Mentre la Colombia di Escobar era soprattutto la produttrice, la distributrice, con Quintero c'era stato un cambio di passo, il Messico non produce droga se non in misura parziale, ma il trampolino ideale per raggiungere il mercato più appetibile del mondo quello degli Yankees. Insomma è grazie a lui che il confine tra Messico e Stati Uniti è divenuto l'epicentro di traffici illeciti come conosciamo ora. Una vita, quella di Quintero che come sempre si confonde nella leggenda e nei narcocorridos, le canzoni che inneggiano alle imprese dei trafficanti di droga e soprattutto una catena intrecciata alla politica locale, che lo aveva portato ad essere leader del traffico di marijuana, cocaina ed eroina quasi intoccabile. Quasi, fino a quando nel 1985 per vendicarsi di una operazione della DEA, non decise di torturare a morte Enrique Kiki Camarena, un agente americano infiltrato. Un errore fatale perché da quel momento i rapporti da Washington a Città del Messico si compromisero, con crescenti pressioni da parte statunitense. Poi l'arresto nel 1985 la sorprendente scarcerazione 28 anni dopo seguita alla fuga. La sua latitanza è durata quasi 10 anni. Poi dato che nulla accade a caso, in occasione della visita del Presidente messicano Obrador, alla Casa Bianca, il nuovo arresto. Avvolto come sempre da un mistero la caduta di un Black Hawk messicano che era sulle sue tracce, l'unica certezza è che anche questo diverrà il soggetto di infinite leggende.























