L'ambasciatore dell'Iran all'ONU rigetta le accuse del Governo Israeliano di essere il mandante dell'attacco drone partito dal Libano che ha colpito la residenza privata del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Sono accuse pesanti specie alla luce di documenti Top Secret dell'amministrazione americana pubblicati sul canale telegram degli spectator in cui si evince che l'alleato americano sta sorvegliando le basi israeliane registrando movimenti militari di missili balistici ed esercitazione aeronautiche che lasciano intendere un'azione militare imminente contro Teheran. Nei documenti, si menziona anche la scarsa probabilità di utilizzo di armi nucleari israeliane lasciando quindi intendere che Israele disponga di tali strumenti bellici, cosa mai confermata e né smentita da Israele stessa che da anni mantiene una politica di informazioni ambigue sull'argomento accusando però l'Iran di perseguire un pericoloso armamento nucleare. Nelle ultime settimane, gli Stati Uniti hanno più volte avvertito lo Stato Ebraico di non colpire infrastrutture nucleari in Iran. Il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi rincara la dose in una intervista con il canale turco NTV: l'Iran ha già preparato una lista di target nel territorio israeliano e non esiterà a colpire secondo il principio di reciprocità. Il Consiglio di Sicurezza israeliano si riunisce in nottata proprio su questo argomento preceduto da consultazioni private tra Netanyahu e il ministro di ultradestra Itamar Ben-Gvir, mentre il capo dei servizi segreti del paese vola nuovamente a Il Cairo nel tentativo di esplorare un accordo per il cessate il fuoco dentro Gaza e la liberazione degli ostaggi. Nonostante la morte dell'ex leader di Hamas Sinwar, la guerra dentro Gaza è sempre più cruenta; un bombardamento a Beit Lahia uccide oltre 80 persone secondo le autorità locali e le testimonianze di servizi ospedalieri, ma si teme che numerosi corpi siano ancora sotto le macerie. L'esercito israeliano accusa Hamas di gonfiare i numeri e ribadisce di aver colpito su fonti di intelligence precise, ma apre un'indagine interna sull'attacco condannato dalle Nazioni Unite. L'esercito pubblica, inoltre, foto di evacuazioni di massa da loro organizzate per oltre 5mila civili, ma le foto mostrano solo donne e bambini tra gli evacuati. Altri video dell'esercito mostrano file di centinaia di uomini ammanettati in quelle che sono state descritte dalla stampa locale come arresti di massa.