Un cancelliere sul banco degli imputati. Nel primo duello televisivo in vista delle elezioni anticipate di febbraio 2025, Olaf Scholz è incalzato dalle giornaliste in studio e attaccato frontalmente da Friedrich Merz, il suo principale sfidante. Saldo, a tratti nervoso, ma determinato a difendere le sue scelte di governo. Spesso interrotto, tira fuori quella grinta che gli è sempre stata rimproverata come assente. Il confronto parte subito sul tema più spinoso per Scholz: l'immigrazione. Al centro del dibattito i fatti di Aschaffenburg, dove il richiedente asilo con problemi psichici, che avrebbe dovuto essere espulso, ha ucciso un bambino di due anni e un adulto. Scholz elenca le misure adottate dal governo, ma Merz incalza: troppo poco, troppo tardi. Forte del vantaggio nei sondaggi e delle tensioni interne alla coalizione semaforo, Merz non si limita ad attaccare il cancelliere. Nel mirino ci sono soprattutto i Verdi, da lui ritenuti responsabili della crisi economica ed energetica del Paese. I liberali della FDP vengono liquidati rapidamente. Mentre la CDU punta a conquistare i loro elettori. Scholz, attribuisce la colpa della difficile situazione economica all'invasione dell'Ucraina da parte di Putin, ma anche al precedente governo Merkel. Evocando così la grande assente di questa campagna elettorale: Angela Merkel. Più sicuro sui temi sociali, il cancelliere incalza Merz sulla lotta all'estrema destra e sulla necessità di mantenere un cordone sanitario contro AfD, mettendo in discussione l'affidabilità del leader cristiano-democratico su questo fronte. Rilegata al finale la politica internazionale. Entrambi gli sfidanti favorevoli ad aiutare l'Ucraina. Mentre il cancelliere uscente, attacca il piano di Donald Trump su Gaza. E dice che l'Unione Europea è pronta a reagire ai dazi statunitensi. Con 14 punti di svantaggio nei sondaggi, la rimonta dei socialdemocratici appare un'impresa ardua. Ma se una cosa è emersa dal duello TV, è che Olaf Scholz non ha alcuna intenzione di arrendersi. .