Gli Stati Uniti partecipano alle ostilità in Ucraina e non si tratta soltanto della fornitura di armi e attrezzature. Washington coordina e sviluppa le operazioni militari per conto di Kiev. È un attacco frontale quello fatto dal Presidente della Duma russa Volodin, un attacco che si spinge fino a sostenere che gli Stati Uniti devono essere ritenuti responsabili dei crimini commessi dagli ucraini. L'attacco di Volodin arriva dopo le indiscrezioni pubblicate dalla stampa d'oltreoceano circa l'assistenza che il Pentagono avrebbe fornito alla difesa Ucraina. Notizie smentite dall'intelligence americana, ma per certi aspetti confermate da Biden che avrebbe ammonito i vertici della difesa e dei servizi segreti sui rischi legati alle fughe di notizie sulla condivisione con Kiev delle informazioni contro i russi. La guerra in Ucraina non accenna a rallentare, l'offerta di Zelenski alla Russia per sedersi a un tavolo non ha dato esiti positivi. Per il Cremlino il Donbass deve restare Russo, non basta la Crimea, nemmeno la neutralità dell'Ucraina. Ma a remare contro le offerte del leader di Kiev è anche la Nato. In un'intervista al giornale tedesco Die Welt, il Segretario Generale dell'Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg ha detto chiaramente che i membri della NATO non accetteranno mai l'annessione illegale della Crimea alla Russia. Nei porti del paese invaso dall'esercito russo sono bloccati 25 milioni di tonnellate di grano che il Programma Alimentare Mondiale chiede vengono subito liberati. Aprite i porti, sfamate Medio Oriente e Africa è l'appello dell'Agenzia delle Nazioni Unite. Mosca risponde, se c'è un'emergenza alimentare è colpa delle sanzioni dell'Occidente. Quelle sanzioni che invece, per la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, hanno colpito le riserve valutarie, il commercio, gli oligarchi, che sostengono il Cremlino. Da oltreoceano il segretario di stato americano Antony Blinken aggiunge che come 83 anni fa gli Stati Uniti difesero la libertà dell'Europa contro i nazisti, oggi fanno lo stesso per la Libertà dell'Ucraina. Putin intanto organizza la parata del Giorno della Vittoria mentre il G7 lo anticipa di un giorno e si riunisce per discutere della situazione a Kiev, nell'anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale.























