Passerà alla Storia più per quanto fece dopo che durante il suo unico mandato alla Casa Bianca. Jimmy Carter può essere considerato il più grande ex tra tutti i Presidenti per il suo impegno per la Pace e la promozione dei diritti umani nelle zone più difficili del mondo dal Medio Oriente alla Corea, passando per l'Africa. Cresciuto a pane e noccioline nella Georgia rurale, ex sommergibilista in Marina, fervente fedele nella Chiesa Battista della sua cittadina. Da imprenditore agricolo del profondo Sud, si oppone alla segregazione razziale e promuove il Movimento per i Diritti Civili, diventando attivista nel Partito Democratico per il quale serve prima come Senatore dello Stato e poi come Governatore. Nel 76 conquista a sorpresa la Presidenza degli Stati Uniti contro Gerald Ford sfruttando l'onda lunga dello scandalo Watergate. E le sfide che con lui l'America dovette affrontare furono per molti versi straordinariamente simili a quelle di oggi: un'inflazione record per combattere la quale spinse il Paese in una breve recessione e una crisi energetica che richiese stimoli alla produzione di petrolio proprio mentre la Casa Bianca dichiarava protetti milioni di acri in Alaska. Critico nei confronti della politica estera di Israele, nel 78 promosse gli Accordi di Camp David con l'Egitto, stabilì piene relazioni diplomatiche con la Repubblica Popolare Cinese e negoziò il trattato contro le armi nucleari con l'allora Unione Sovietica la cui ratifica fu però sospesa dopo che Mosca, invase l'Afghanistan. In risposta all'aggressione Carter intensificò La Guerra Fredda, la dottrina che porta il suo nome prevedeva la difesa militare del Golfo Persico, la Casa Bianca emanò sanzioni commerciali e guidò il clamoroso boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca del 1980. La presa degli ostaggi all'ambasciata americana di Teheran caratterizzò gli ultimi 14 mesi della sua amministrazione e si concluse con il completo rilascio ma solo l'ultimo giorno del mandato quando ormai la sfida per la rielezione contro il Repubblicano Reagan era persa. Lasciato lo Studio Ovale cominciò il suo impegno in giro per il mondo al servizio dell'America per questo nel 2002 fu insignito del premio Nobel per la Pace, un onore prima di lui concesso solo al Presidente Wilson per i suoi sforzi compiuti nel porre fine alla Prima Guerra Mondiale. "Vorrei vivere abbastanza da votare Kamala Harris" aveva detto pochi mesi fa, è riuscito a fare anche questo.