Ha scalzato da un trono poco invidiabile il Venezuela con dati inquietanti, appena aggiornati dalle Nazioni Unite. 46 morti violente ogni 100.000 abitanti nel 2023, un incremento del 71,5% di omicidi rispetto al 2022, del 800% rispetto ad appena cinque anni prima. E per il 2024 le stime appaiono ancor più allarmanti. Dal 9 gennaio l'Ecuador è infatti in stato di emergenza. Il decreto del neo eletto Presidente Daniel Noboa consente l'intervento delle Forze Armate in ogni operazione di sicurezza in corso, come le perquisizioni a tappeto nelle carceri del Paese. Perquisizioni programmate almeno fino a venerdì prossimo. Perché l'Ecuador stretto tra Colombia Perù, primi due produttori di cocaina al mondo, è da anni travolto da un'ondata di violenza scatenata dalle bande criminali di narcotrafficanti, e dallo scorso 8 gennaio vive un pesante inasprimento delle tensioni ovvero da quando il leader del cartello del narcotraffico Los Choneros, Adolfo Macias, è evaso dal carcere di massima sicurezza di Guayaquil. Il cartello ha infatti invitato i criminali di tutto il Paese a compiere omicidi, rapine e scontri armati. Lo scopo, mostrare ancora la propria forza alla classe politica ecuadoregna per costringerla a negoziale ed ottenere significativi vantaggi. I Los Choneros sono infiltrati nella quasi totalità della società. Hanno uomini nelle banche, nelle piazze d'affari, nella magistratura e nella polizia. Il Governo ha concesso l'immunità a tutti gli uomini in divisa, in pratica le forze dell'ordine posso sparare a chiunque senza conseguenze. Una democrazia dunque ad un passo dal collasso, che nel continente più violento del mondo, 17 paesi tra i primi 20 per il numero di omicidi, è ormai quella più pericolosa dell'intero Sud America.