Juan, che da sempre vede scorrere il mondo dalla sua edicola, si è svegliato in una città che ha vissuto momenti terribili: i narcos hanno imperversato per l’Ecuador mettendo a ferro e fuoco le strade. E gli ecuadoriani ora, dopo la dichiarazione dello stato d’emergenza nazionale, vivono l'incubo di una guerra civile. La gente ha paura, dice Juan, non vuole più uscire. Le attività commerciali stanno chiudendo. Come cittadino, ho molta paura di quello che sta succedendo in questo momento. Sono parole che riflettono un clima di tensione quasi insostenibile. Alisson, infermiera, non nasconde lo sconforto. Tristezza e paura, risponde, è qualcosa che abbiamo tutti in questo momento. Sono cose che ci sfuggono di mano e non importa quanto desideriamo fare qualcosa, finiamo per perdere. Il presidente ecuadoriano, Daniel Noboa, ha risposto col pugno di ferro all’insurrezione dei narcos e ha lanciato una repressione durissima. Una raffica di arresti, oltre 300, con la pesante accusa di terrorismo, la liberazione di decine di ostaggi e, anche, l‘uccisione di diversi terroristi. Purtroppo, anche i narcos hanno replicato con un attentato a una discoteca che ha provocato due morti. E comunque 139 ostaggi sono ancora nelle prigioni in rivolta. Il comandante della polizia ha spiegato che non ci sono alternative alla eliminazione della minaccia dei narcos, e che non c’è alcuno spazio per il negoziato. L’Ecuador, insomma, sta tentando anche di recuperare credibilità dopo lo smacco clamoroso che gli hanno inferto i narcos, con l’evasione del leader di Los Chineros, Adolfo Macías, alias Fito. Una lotta senza esclusione di colpi che, come sempre, ha conseguenze dirette sulla popolazione. E questo, per i narcos, che si presentano come nuovi Robin Hood, è un dazio pesante sul fronte del sostegno di alcuni settori della società. Tanto che un gruppo di loro ha mandato un video in cui si scusano per le conseguenze della rivolta, e puntano il dito contro il presidente Noboa. Nel rimpallo di accuse, però, le gang sembrano meno in grado di replicare alle istituzioni.