Con queste straordinarie immagini, che qui vediamo per la prima volta, in un battito d'ali vi portiamo a 3200 anni fa. Siamo a Saqqara, a 30 km a sud de Il Cairo, nel 1250 Avanti Cristo primo periodo Ramesside e questi sono i resti della tomba di Panehsy, che significa il nubiano, responsabile del tempio dedicato al Dio Amon. L'eccezionale scoperta degli archeologi del Museo Egizio di Torino, che dal 2015 collaborano allo scavo, di quelli del Museo Nazionale di antichità di Leiden, in Olanda, sotto la supervisione del Museo delle antichità egiziane. "Molto spesso quello che noi troviamo sono solo dei muri in mattoni crudi senza più gli ortostati, senza più la decorazione in calcare bianco che sono state tagliate e mutilate nel XIX secolo e adesso si trovano nei musei europei. Questa volta abbiamo trovato i nomi, mi piace ricordare oltre a Panehsy, abbiamo trovato anche la cappella funeraria di Yuyu, che era responsabile della lavorazione del foglio d'oro presso il tesoro del faraone." Nei rilievi si vedono anche Baia, la moglie di Panehsy, e Pyhai il sacerdote che si occupa del culto funerario dei defunti. "Chi erano costoro, questi erano i funzionari che lavoravano al servizio del sovrano, lavoravano nel tesoro del sovrano, avevano una funzione importantissima, vivevano nella città di Menfi. Questa scoperta è importante perché Menfi, che è stata per 3000 anni la capitale dell'Egitto, è stata solo parzialmente scavata e noi continuiamo invece a trovare nella necropoli, man mano, i nomi e titoli di questi personaggi che hanno lavorato, quindi non conosciamo le loro dimore, non conosciamo i loro uffici, ma grazie alle tombe ricostruiamo la loro vita e riusciamo a capire come funzionava lo Stato in quel momento.".