L'autostrada che costeggia il fiume Tiete è un importante snodo che porta all'aeroporto internazionale di Guarulhos ed è qui che secondo tutti i notiziari sono intervenute le Tropa de Choque, le forze speciali, per bloccare il traffico. Arriviamo mentre quattro elicotteri sorvolano l'area e la polizia in moto è appena rientrata da un raid; bisogna camminare almeno un chilometro per incontrare il presidio di irriducibili che ha ripiegato sul lato dell'autostrada. All'apparenza sono pacifici, cantano l'inno nazionale, indossano la maglia di calcio verde-oro, divenuta il simbolo dei bolsonaristi, si definiscono patrioti. Questo popolo, ci dice Cristobal è in gran parte composto da uomini di famiglia, lavoratori, alcuni camionisti siamo qui, ci spiega, perché vogliamo il meglio per il Brasile, non vogliamo un Governo socialista o comunista qui in Brasile; abbiamo avuto elezioni sospette e parziali checché ne dica la commissione elettorale guidata da Alexandro De Morais. Qui le motivazioni sono soprattutto emotive e non razionali e rappresentano la pancia dell'elettorato bolsonarista. Il discorso è stato interpretato come un incoraggiamento a restare, a battersi sperando in un intervento delle Forze Armate come ci conferma Chiago. La verità, ci dice, è che noi presto andremo di fronte ad una caserma dei militari, perché noi invochiamo l'intervento dei militari, ne abbiamo bisogno, abbiamo bisogno di altri poteri; il popolo insieme all'Esercito è più forte. Le Forze Armate però non si sono pronunciate, un silenzio come un macigno e si sono schierate al fianco del Presidente eletto, come dimostra il dispiegamento dei militari. È questo punto di massima tensione, in cui si fronteggiano i due, le due fazioni alla mia destra la polizia e la Tropa de Choque che è intervenuta per sbloccare, alla mia sinistra i manifestanti che hanno paralizzato il traffico del Brasile; entrambi non hanno intenzione di recedere ad un millimetro soprattutto i manifestanti che hanno detto che resteranno qua fin quando la situazione non sarà risolta. Nonostante giungano notizie di scontri e violenze, nel sud del paese, a San Paolo si è tornati alla normalità o almeno a un qualcosa che ci somiglia.























