“Io non mi arrenderò. Non mi ritiro. Andrò fino alla fine perché, al di là della mia persona, è la democrazia che viene sfidata”. Nessun passo indietro. François Fillon, principale candidato della destra, smentisce così le indiscrezioni sul suo possibile ritiro nella corsa all’Eliseo. Accusato di aver assegnato impieghi fittizi, come assistenti parlamentari, alla moglie Penelope e ai figli, il candidato conservatore ribadisce oggi la sua innocenza, sottolineando che a decidere le sue sorti saranno solo e soltanto i francesi. “La Francia è più grande di noi. La Francia è più grande dei miei errori ed è più grande del partito preso di una grande parte della stampa. È più grande anche dell’opinione. Sono totalmente deciso a servire questa Francia. Ecco perché mi opporrò con tutte le mie forze a ciò che il calcolo o il caso vogliono decidere dell’avvenire dei francesi”. Pur parlando di uno stato di diritto sistematicamente violato e di una presunzione di innocenza completamente scomparsa, il candidato della destra, comunque, non intende sottrarsi alla magistratura. Fillon conferma, infatti, di aver ricevuto una convocazione dai giudici per il 15 marzo, due giorni prima del termine delle candidature presidenziali, e conferma la sua presenza. Intanto, proprio sul fronte giudiziario, arriva la smentita di una notizia che si era diffusa in mattinata: la moglie di Fillon in stato di fermo. Penelope è a casa e sta benissimo, fanno sapere fonti vicine alla famiglia. Subito dopo, le scuse del giornalista che aveva diffuso la notizia. Tutta colpa di un tweet troppo rapido.