Per lui la proiezione esterna, pochi eventi pubblici e una mediazione tentata ma costante sul campo di guerra ucraino. Per lei la dimensione interna, con una campagna capillare e centrata sul calo del potere d'acquisto. Strategie diverse per Emmanuel Macron e Marine Le Pen e l'ultima settimana premia la leader di destra. A dirlo sono gli ultimi dati Ipsos. Il Presidente resta in vetta e vede le proprie percentuali crescere dal 24 febbraio, data dell'invasione russa in Ucraina, ma paga negli ultimi sette giorni un calo del 2,5% nelle intenzioni di voto al primo turno elettorale e si attesta al 27%. Nella stessa settimana Le Pen guadagna un punto percentuale arrivando al 19,5% non così distante dall'inquilino dell'Eliseo e non così distante neppure dal risultato del 21,3% da lei ottenuto al primo turno di cinque anni fa. Un ballottaggio simile a quello di allora sembra a molti inevitabile con il passare dei sondaggi che vedono gli altri candidati ben distanti, in primis Melenchon fermo al 15%. La spinta nelle intenzioni di voto data dal ruolo di Macron nei negoziati con la Russia sembra quindi esaurirsi, mentre sembra non penalizzare la passata vicinanza alla Russia di Le Pen che si è più volte difesa dicendo che se l'Europa non avesse dei rapporti con Putin questo si avvicinerebbe alla Cina. Macron ha inoltre detto no a qualsiasi confronto diretto con gli altri candidati prima del 10 aprile, mentre Marine Le Pen è spesso presente in TV, promette di abbassare il costo della vita dopo due anni difficili a causa del Covid e la sua campagna si conquista spesso, sui media francesi, la definizione di campagna elettorale perfetta.