Un castello di vetro domina la capitale della Georgia, Tblisi. Da questa Magione, il miliardario Bidzina Ivanishvili controlla il paese da più di 12 anni. La sua forza economica circa 5 miliardi di dollari un terzo del prodotto interno lordo della Georgia è stata principalmente realizzata grazie agli affari con la Russia; con questo enorme capitale, riesce a mantenere la sua influenza negli uffici governativi. Bidzina Ivanishvili guarda con apprensione alle elezioni parlamentari del weekend. Sogno georgiano, il partito al governo di cui è fondatore che ora controlla come presidente onorario sta lottando per mantenersi sopra il 30% delle preferenze nei sondaggi, mentre cresce la rabbia dell'opposizione pubblica per il rafforzamento dei legami con Mosca. Le elezioni che si terranno questo fine settimana saranno decisive per il futuro del paese. Per alcuni si tratta di una scelta tra Russia ed Europa, soprattutto dopo che la scorsa settimana in Moldavia si è rischiato di respingere un referendum proprio sulla adesione all'Unione. Anche il presidente russo Vladimir Putin guarda con attenzione al voto. La Georgia è un piccolo paese con meno di 4 milioni di persone ma è importante a livello strategico per garantire il controllo dei corridoi energetici dell'Occidente. Bidzina Ivanishvili è stato eletto primo ministro sull'ondata del malcontento popolare nel 2012. Ha ricoperto il suo incarico solo per un anno, prima di tornare a governare nell'ombra, quando il Parlamento ha approvato una legge sugli agenti stranieri a maggio che oltre a quella contro la propaganda, lgbtq+, i georgiani hanno riempito le strade di Tblisi per protesta. Le norme segnano la svolta autoritaria per il paese che potrebbe interrompere il processo di avvicinamento all'Unione Europea.