Chemnitz Sassonia, roccaforte dell'estrema destra tedesca. Qui AFD continua a raccogliere consensi alimentati da paure economiche e sociali. La paura di chi vive lontano dalla Germania cosmopolita da Berlino e dalle altre grandi città occidentali è palpabile Qui ci si sente esclusi dalla crescita del paese e si guarda con timore all'immigrazione nonostante il numero di stranieri sia tra i più bassi della nazione. L'ospite d'onore del comizio è Maximilian Krah, europarlamentare di AFD. Figura controversa, Krah è finito al centro di uno scandalo per aver sminuito i crimini delle SS. Slogan che trova terreno fertile in una regione ch'ha vissuto il declino economico post riunificazione. Chemnitz, infatti, un tempo Karl Marx statue, simbolo dell'industria socialista, ha conosciuto un tracollo dopo la caduta del muro. Oggi la grande scultura di Karl Marx svetta ancora nel centro cittadino, testimone di un passato che convive con un presente turbolento. Nel 2018 qui si sono svolte violente proteste xenofobe ma Chemnitz è anche una città che cerca di re inventarsi attraverso la cultura. È stata scelta come capitale europea della cultura 2025 con un progetto che punta sull'inclusione e sul recupero dell'identità locale, facendo leva su iniziative artistiche e sociali per riavvicinare una comunità frammentata, decisione che però ha scatenato proteste dell'estrema destra. Una Germania divisa tra chi teme di essere lasciato indietro e chi cerca di guardare avanti. Un Paese che a pochi giorni dal voto s'interroga sulla propria identità e sul proprio futuro. .