Sono le ore delle trattative, quelle in cui si sondano le intenzioni, si ponderano le offerte. I socialdemocratici non sono soltanto arrivati primi al voto di domenica, benché di poco rispetto ai cristiano democratici orfani di Angela Merkel, ma hanno anche ottenuto con cinque punti in più rispetto alle elezioni del 2017, una vittoria che mancava da 20 anni, dai tempi di Gerhard Schröder. La CDU guidata da Armin Laschet invece, incassa una sconfitta storica, eppure il suo leader continua a dire di voler tentare di assicurarsi una coalizione di Governo e ha già individuato i possibili alleati. "È chiaro che questo risultato non può soddisfare il Partito". Olaf Scholz, il candidato socialdemocratico, però non vuole lasciare spazio di manovra ai rivali della CDU. "Bisogna dire che la CDU e la CSU non hanno solo perso molti voti, ma effettivamente hanno anche ricevuto un messaggio dagli elettori, ossia che non dovranno più essere al Governo, ma andare all'opposizione". Se dall'esito del voto è chiara la formazione del Bundestag, il Parlamento tedesco alle mie spalle, non è certo chi diventerà Cancelliere. I numeri elettorali infatti non bastano, governerà chi sarà in grado di assicurarsi una coalizione. La strada per governare passa sia per Scholz, sia per Laschet, dal tavolo delle trattative con i due partiti che saranno ago della bilancia. Verdi e liberali dell'FDP, hanno già iniziato in queste ore a parlarsi per appianare i disaccordi. Sono infatti due movimenti profondamente diversi, un'alleanza tra loro sarebbe quasi innaturale, eppure come ha ricordato il leader liberale, Christian Lindner, aprendo lo spiraglio a una possibile intesa, con la comune volontà di cambiamento. E come ha rivelato un sondaggio ARD, sono i due partiti votati domenica dai giovani tedeschi.