Un segno dei tempi. Anche lui, Vote Ubis chiamato così perché è nato il 27 aprile del '94 il giorno in cui per la prima volta i sudafricani si ricavano liberamente a votare, ha dovuto fare i conti con un eredità ingombrante. Nel su villaggio miserabile, circondato da stregoni e guaritrici Vote Ubis rappresenta quella parte del paese ancora legata ad una tradizione arcaica che forse non ha capito molto di quello che stava accadendo in quella data storica ma ci ha creduto e che ora si confronta con una realtà che non è cambiata molto rispetto al passato. Perché le elezioni presidenziali sono alle porte. Quel che immaginava la maggioranza degli elettori che si recarono alle urne 30 anni fa in gran parte non si è realizzato. La disoccupazione al 34% attanaglia la popolazione, le disparità sociali sono altissime, l'economia annaspa, la violenza dilaga. Per questo la African National Congress, il partito di Mandela guidato dall'attuale presidente Cyril Ramaphosa, per la prima volta nella storia non otterrà la maggioranza assoluta. Dato che preso in sé potrebbe essere interpretato come un segnale di maturità da parte di una democrazia ancora piuttosto giovane. Il fatto però è che le alternative al vecchio arrugginito corrotto ANC non ci sono. Secondo i sondaggi, il secondo partito attestato circa al 27% dei consensi è l'Alleanza Democratica che in passato ha rappresentato la minoranza bianca e conservatrice del paese che però dagli ultimi censimenti sembra essere pari al 10% della popolazione. A sparigliare le carte, c'è una vecchia conoscenza: Jacobs Zuma ex presidente condannato per corruzione poligano dichiaratamente antidemocratico propone l'abolizione dello stato di diritto con un suo partito nuovo di zecca: la a Lancia della Nazione. Sarebbe solo un fenomeno folkloristico se non fosse che ha un seguito tale da portarlo a livello nazionale al 13%. Le altre informazioni sono ancora più pittoresche e si attestano su percentuali sotto il 5% una polverizzazione che renderà complicatissima la formazione di un governo attraverso le alleanze con l'ANC imprescindibile per qualsiasi esecutivo. Che sia una garanzia o un'ipoteca sul futuro del Sudafrica è la domanda a cui lo stesso Mandela non saprebbe rispondere.























