Il terzo mandato è alle porte, tutti gli exit poll usciti al termine delle sei settimane di elezioni indiane danno Narendra Modi e il suo partito per vincenti, a tal punto che i mercati che hanno già festeggiato con un forte rialzo la prospettiva di una sua rielezione. Gli exit poll ricalcano peraltro i sondaggi pre-elettorali che prevedevano una facile vittoria per Modi che diventerebbe così il secondo Primo Ministro indiano, dopo il leader dell'indipendenza Nehru, a ottenere tre consecutivi mandati alla guida del Paese. Intanto l'opposizione in una coalizione denominata India e guidata dall'Indian National Congress, definisce questi sondaggi inattendibili e filogovernativi e chiede di aspettare i risultati definitivi. Modi però sui social ha già festeggiato la vittoria del suo partito, il Bjp, e della coalizione di partiti nazionalisti indu, l'Alleanza Democratica Nazionale. tre sondaggi su cinque danno il Bjp oltre ai 303 seggi conquistati nel 2019 e la coalizione tra i 353 e i 401 seggi. La Coalizione di Modi potrebbe quindi superare i due terzi dei 543 seggi della Loh Sabha, la camera bassa del parlamento indiano, potendo così apportare più facilmente modifiche alla costituzione. In attesa dei risultati definitivi la commissione elettorale ha fatto il punto sulle elezioni appena finite, hanno votato 642 milioni di persone di cui 312 milioni di donne sui 968 milioni di aventi diritto. Mai in nessuna elezione della storia aveva votato così tanta gente. Sono stati superati i 612 milioni di votanti del 2019 anche se l'affluenza generale è stata più bassa di un punto percentuale. Ad occuparsi del milione e mezzo di seggi, alcuni in regioni molto remote, e del funzionamento delle 5,5 milioni di macchine elettorali elettroniche con cui si è votato, sono state 68 mila squadre di scrutatori per un totale di 15 milioni di persone. Di questi scrutatori 33 sono morti per il caldo feroce che ha colpito l'India nelle ultime settimane.























