Una vittoria sul filo di lana Che dimostra quanto sia spaccata e polarizzata la Polonia che, con il 51,21% delle preferenze, ha nuovamente consegnato la vittoria alle presidenziali al populista di destra Andrzej Duda. Battuto per un soffio il Sindaco di Varsavia, l’europeista Rafał Trzaskowski, esponente del Partito Liberale di centrodestra, Piattaforma Civica, fermo al 48,7%. Il Paese conferma dunque con la sua scelta la distanza da Bruxelles e da quell’Europa che guarda con crescente preoccupazione all'erosione dello stato di diritto in una nazione in cui la riforma giudiziaria per fare un esempio, rischia di intaccare libertà democratiche. Il leader del partito Diritto e Giustizia ha vinto soprattutto grazie al sostegno delle zone rurali, dei piccoli centri urbani e dell’Est. Avvocato 48enne, il Presidente riconfermato, ha già promesso di andare avanti con le controverse riforme in tema di giustizia, aborto e diritti LGBTQ. Ottima la performance del rivale Trzaskowski nella parte del Paese confinante con la Germania e nelle grandi città, al punto che analisti parlano comunque di cambiamenti significativi sulla scena politica polacca. In una Polonia così divisa, con due visioni molto diverse su come affrontare un futuro inevitabilmente segnato, causa COVID, dalla prima recessione dalla caduta del comunismo, non si escludono ricorsi. “Stiamo raccogliendo informazioni su diverse irregolarità”, ha riferito all'Agenzia di stampa Reuters un esponente di Piattaforma Civica.