Elezioni Slovacchia, Fico: "Niente armi all'Ucraina"

01 ott 2023
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Almeno due settimane di tempo. È quanto Robert Fico si prenderà per formare un Governo non appena ricevuto l'incarico. I socialdemocratici nazionalisti di sinistra dell'ex Premier filorusso hanno vinto le elezioni parlamentari in Slovacchia. Smer Ds, il suo partito, ha ottenuto il 22,94% dei voti contro il 17,96% dei liberali di Slovacchia Progressista. L'ipotesi più probabile è un esecutivo sostenuto da socialdemocratici di Hlas, arrivati terzi e dal Partito Nazionale slovacco SNS. Si formerebbe così una maggioranza di 79 deputati su 150 membri del Consiglio Nazionale. Riconoscendo la sconfitta, il leader del partito liberale Michal Simecka ha comunque ipotizzato un'improbabile alleanza di governo alternativo con HLAS. Gli occhi di tutta Europa sono puntati su Bratislava. Solamente cinque anni fa, travolto dagli scandali, Fico sembrava aver perso tutto. Ora torna da vincitore sulla scena politica con un programma politico radicale, critico nei confronti della NATO, di Bruxelles per le sanzioni anti russe, duro contro la minoranza lgbtq, ma soprattutto contrario all'invio di armi in Ucraina. La posizione della Slovacchia sul sostegno a Kiev rischia di avere conseguenze in tutta l'Unione. Non a caso nel suo primo intervento il leader nazionalista dice, "Faremo di tutto per avviare colloqui di pace. Siamo pronti a dare il sostegno umanitario necessario in Ucraina ma la nostra posizione sugli aiuti militari è nota. Abbiamo problemi più importanti delle relazioni con Kiev." Ed è la stessa linea del Premier ungherese Viktor Orban, spina nel fianco di Bruxelles, alleato strategico di Putin, che commenta: "È sempre bello tornare a lavorare con un patriota." E i due sono in sintonia anche sulla questione immigrazione, con lo slovacco che dice "Riattiveremo i controlli ai confini con l'Ungheria." Uno spostamento verso est che preoccupa circa l'adesione della Slovacchia agli impegni e agli ideali dell'Unione Europea. Fico promette che l'orientamento della politica estera del suo paese non cambierà, pur riservandosi critiche. Intanto a Bruxelles si guarda con alcune maggiore attenzione alle elezioni polacche tra due settimane.

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