Il nuovo che straccia il vecchio, l’uomo di spettacolo che convince i cittadini, il neofita che supera gli esperti. Non è la prima volta, in Ucraina sì. Vladimir Zelenskiy, attore comico star della serie televisiva Servitore del Popolo, da pochi giorni Presidente del Paese, sin dall'annuncio della sua candidatura pochi mesi fa sa bene che l'estraneità al mondo politico è la carta su cui puntare. Il quarantunenne Vladimir di famiglia ebraica, legato a Olena da una vita, nel 2003 fonda il suo primo studio cinematografico nella capitale Kiev e lì rimane fino al recente successo della sit-com in cui interpreta un insegnante che diventa capo di Stato. Il Servitore del Popolo Zelenskiy al primo turno batte “I Dinosauri”, così li chiama Tymoshenko e Poroshenko e stravince con oltre il 70% dei voti al ballottaggio contro il Presidente uscente. In mezzo una campagna elettorale e un concetto al centro: smontare le élite, di cui molti lo accusano di far parte. Lo slogan anti-establishment per eccellenza, con una novità. “Non voglio fare promesse così nessuno rimarrà deluso” ribadisce nei pochi eventi pubblici in cui interviene. “Corruzione, povertà, conflitto nel Donbass”. Rispetto ai grandi temi che dovrà affrontare, Zelenskiy rifiuta di fornire una proposta netta. Il suo staff parla di un generico piano teso a contrastare la corruzione diffusa, che si baserebbe sulla revisione dell'immunità ai Parlamentari e sul monitoraggio delle spese militari. Linea da definire anche in materia socioeconomica. L’ucraina è il Paese più povero d’Europa. Zelenskiy vorrebbe trattare con il Fondo Monetario Internazionale per ridurre le bollette del gas, lo riporta la stampa. Non trapelano ulteriori informazioni. E poi la guerra fra milizie ucraine e separatisti filorussi nella Regione orientale del Donbass. L'ex attore afferma di voler ripristinare la pace dopo cinque anni di sangue. Persone a lui vicine confermano l’intenzione di riprendere il dialogo con l’altro Vladimir: Putin. “Non saremo in grado di esprimere un giudizio finché non vedremo i primi passi concreti” è la replica del portavoce del Cremlino. Mosca come Kiev attende la nuova mossa del neo Presidente.