La parola libertà, in Ungheria, ha un significato diverso. A Budapest, capitale di uno degli stati dell'Unione Europea, sono solo una manciata i media che Orban non controlla o che ancora non è riuscito a chiudere. Klubradio è tra questi. Lo scorso anno gli è stata ritirata la licenza ma il Direttore, Andras Arato, non si è arreso e ora trasmette on-line. "La mancanza della libertà è la dettatura. Non posso immaginarmi qualcosa tra i due sistemi: democrazia e dittatura. Noi siamo membri del mondo libero, nonostante la vita non è libera in Ungheria." Nell'Ungheria di Orban, è vietato parlare ad un minore di 18 anni, di una qualunque relazione diversa da quella tra un uomo e una donna. Nella forma, la legge voluta da Orban, sembra una legge contro la pedofilia, ma nella sostanza mira a distruggere la comunità LGBTQ+. "La situazione continua a peggiorare. Negli ultimi 10 anni, il Governo ha creato una narrazione molto negativa nel dibattito politico, nei confronti della nostra comunità. Penso che il referendum sia un tentativo del Governo di dimostrare che la retorica omofoba, che viene diffusa dai media pubblici ai cittadini ungheresi, ha un fondamento, anche se per noi, naturalmente, non è così. Per noi è solo una campagna di odio." Il Premier ungherese si gioca la carta della consultazione popolare per dare legittimità al provvedimento, costato una procedura di infrazione europea e che gli attivisti, in difesa dei diritti umani invece, vogliono boicottare. "Ci sono delle domande del tipo: tu vuoi che a tuo figlio, venga promossa a scuola, la possibilità di cambiare genere? Vuoi che gli insegnino l'orientamento sessuale, omosessuale, senza il tuo consenso? È chiaro che domande così smaccatamente manipolatorie, Orban pensa che possano funzionare a cementare il suo elettorato." L'Ungheria di Orban non è tutta l'Ungheria, c'è un'altra metà del Paese che si sente parte dell'Unione Europea e che condivide gli stessi valori, rappresentati dalla coalizione di opposizione guidata da Marki-Zay. Bisognerà aspettare fino a lunedì per capire quali delle due metà avrà prevalso.