Nell'era delle icone e del digitale l'effige della Regina dei due secoli, che ha attraversato decenni di old e new economy andrà rimossa fisicamente, materialmente, dagli oggetti più prosaici e popolari che ci sono. I soldi. Le banconote e le monete del Regno Unito ritraggono Elisabetta, icona pop dal 1960 quando criptovalute e denaro digitale erano semplicemente non immaginabili. Prima di quell'anno nessun sovrano britannico era apparso sulle sterline, ora toccherà al ritratto di Re Carlo. In circolazione ci sono attualmente 4 miliardi e mezzo di banconote col volto di sua madre, per un valore totale di 80 miliardi di sterline. Ovviamente continueranno ad avere corso legale si è affrettata a confermare la Banca d'Inghilterra, che non è sola in questa mastodontica opera. La Regina appare anche sui 20 dollari canadesi e sulle valute di tanti altri paesi del Commonwealth, il retaggio dell'impero britannico che tramontava proprio all'alba del suo regno. Carlo apparirà anche sui francobolli ma è improbabile che Elisabetta sparisca, alcuni con l'effige di Giorgio VI sono ancora in uso dopo più di 70 anni. I timbri postali invece saranno tutti appannaggio del nuovo sovrano. Più facile e immediato cambiare le parole dell'inno nazionale, non scritto in alcuna legge, anche perché queen e king si equivalgono nella metrica, così come le preghiere perchè il Monarca è anche capo della Chiesa Anglicana. Più complicato invece sarà sostituire un numero imprecisato e spropositato di bandiere. La mitica Union Jack in tantissime situazioni, stazioni di polizia, caserme dei Vigili del Fuoco, navi militari e di guardia costiera, eccetera, sventola col ricamo dorato delle iniziali di Sua Maestà: ER, Elizabeth Regina. Proprio così non "The Queen" ma Regina, alla latina, anzi come hanno sempre detto i suoi sudditi in tutto il mondo "Regina". Insomma in 70 anni di regno l'immagine di Elisabetta è stata di famiglia nella vita quotidiana dei britannici e lo rimarrà ancora per molti anni.























