Un momento, l'unico prima del voto del 10 aprile, per riunirsi con i propri elettori, per marcare la distanza dagli altri candidati più estremisti, dato che Emmanuel Macron ha scelto di non partecipare a dibattiti prima del primo turno. E soprattutto per rivendicare: «era il nostro progetto. Ora il nostro bilancio lo abbiamo realizzato». È alla Défense, su un palco esagonale blu, bianco e rosso, che l'inquilino dell'Eliseo inizia l'ultimo miglio della sua campagna elettorale, partendo da quello che accade al di là dei confini nazionali. "Alcuni oggi, stavo dicendo, bombardano ad alcune ore da Parigi, altri vorrebbero riportare la Francia ad anni indietro. Voi siete tutti qui, militanti dell'ideale". Dal palco della più grande arena d'Europa un discorso, commosso a tratti, molto europeista quello di Macron, che per la prima volta in questa campagna riunisce quasi 40.000 sostenitori da tutta la Francia per portare avanti i risultati ottenuti in 5 anni e convincere a votare per lui il prossimo 10 di aprile. Un discorso fortemente europeista e ricco di riferimenti alla guerra in Ucraina, che gli ha offerto il ruolo di mediatore centrale nell'Unione, e incentrato sui punti più sensibili agli elettori in questa campagna elettorale: il potere d'acquisto, le pensioni, l'assistenza pubblica. Quei temi che spingono la candidata di estrema destra Marine Le Pen, seconda nell'ultimo sondaggio Ipsos a soli 6 punti percentuali dal Presidente, mai così vicina. Anche a causa dello scandalo McKinsey scoppiato pochi giorni fa, che rivela l'aumento del ricorso a società di consulenza da parte del Governo Macron. Il Presidente ha commentato parlano di malafede di chi lo accusa e rimandando alla Global Minimum Tax Europea. Un caso che non scoraggia i suoi sostenitori.