In alcuni paesi si tenta un ritorno alla normalità, riaprono i negozi, i bar, i ristoranti, in altri invece la pandemia non mostra nemmeno un leggero rallentamento, anzi, in Brasile i numeri sono impressionanti, tanto da far salire in fretta il Paese al terzo posto nella triste classifica di casi di Coronavirus. Ufficialmente ne sono stati confermati oltre 250 mila nel Paese in cui vivono circa 210 milioni di persone, ma sono sicuramente molti di più, vista la scarsa quantità di test effettuati in un contesto in cui il Presidente Bolsonaro continua a minimizzare, puntando sull'immunità di gregge. Negli ultimi 3 giorni il Brasile ha superato: Gran Bretagna, Spagna e Italia e segue solo Stati Uniti e Russia. Nei giorni scorsi, per la seconda volta, il Paese si è ritrovato senza Ministro della Salute, si è dimesso per contrasti con il Presidente sull'uso dell'idrossiclorochina, per contrastare il virus, lo stesso farmaco che Trump assume preventivamente. Discorso diverso per la Russia che inizia a vedere un calo nel numero dei contagi, oltre 9 mila i nuovi casi nelle ultime 24 ore, una discesa, seppur lieve, per il quarto giorno consecutivo. Buona anche la dinamica di Mosca, epicentro dell'epidemia, dove i nuovi contagi sono nuovamente scesi sotto i 4 mila, il numero totale dei casi, però, arriva a sfiorare i 300 mila. E poi c'è lo strano caso della Bolivia, mentre nel mondo c'è la corsa al vaccino, con scontri di potere che ne conseguono, qui si adotta un altro metodo, viene effettuato a tutti un trattamento antiparassitario pericoloso, si tratta di un farmaco normalmente usato per i pidocchi nei bovini. Questi i test invece fatti a Wuhan, epicentro di tutto: tamponi, esami del sangue per trovare eventuali pazienti asintomatici e cercare così di fermare una nuova corsa del virus, dopo tutto quello che è successo e silenzi che ne sono seguiti. Shulan, invece, 700 mila abitanti nella provincia di Jilin al confine con Corea del Nord e Russa, c'è un nuovo lockdown, la città è stata isolata, ha aumentato, infatti, i nuovi casi. Il Messico invece inizia piano piano a rialzare la testa, conta i morti e li piange mentre pubblica le linee guida per una ripartenza in sicurezza. Dove invece ancora non si può ripartire è in India, nelle ultime 24 ore sono registrati circa 5 mila casi di contagio, portando il numero ad oltre 100 mila, del resto, è stata l'OMS a dire: “La strada per uscire dal virus in tutto il mondo è ancora molto, molto lunga”.