Niente fondo europeo comune contro il caro energia, almeno per ora. La proposta dei Commissari all'economia e alla concorrenza Gentiloni e Breton non ha trovato consensi né all'interno della Commissione, né tra alcuni stati membri tra cui Germania ed Austria. Commentando la scelta tedesca di stanziare €200 miliardi per aiutare famiglie e imprese i due Commissari avevano lanciato l'idea di uno strumento tipo Sure utilizzato per la crisi del lavoro durante il Covid, cioè un fondo garantito dall'Unione Europea per finanziare con prestiti agevolati i paesi che vogliono aiutare chi è in difficoltà con il caro bollette. Ma il portavoce della Commissione ha subito precisato che quelle di Gentiloni e Breton sono idee ed opinioni personali e sono contrari all'ipotesi anche Olanda, Germania ed altri paesi che hanno detto che di miliardi in giro per dare finanziamenti ce ne sono già abbastanza. Ma Gentiloni non demorde e insiste sulla necessità di una soluzione comune al problema. "Se vogliamo affrontare questa crisi io credo che abbiamo bisogno di un livello maggiore di solidarietà e di mettere in campo alcuni strumenti di buon senso molto comuni". Intanto il cancelliere tedesco Scholz ha difeso la scelta del suo governo accusato di favorire le sue imprese stanziando soldi che altri non hanno a disposizione. Scholz ha detto che 200 miliardi per la Germania sono un investimento proporzionato e giustificato ed altri governi hanno fatto scelte simili. Rimane il fatto però che secondo vari partner europei la Germania ed altri Stati non hanno ancora fatto abbastanza per trovare una via d'uscita comune ad un problema come il caro energia che coinvolge tutti. Nei prossimi giorni ne discuteranno a Praga i leader dei 27 stati membri. Ma una soluzione comune europea non sembra ancora a portata di mano.