E allora si scava contro il tempo per cercare di salvare quante più vite possibili a 3 giorni dal terremoto che ha devastato la parte meridionale della Turchia e la parte settentrionale della Siria. Oggi è anche il giorno delle polemiche perché si lamenta una velocità nei primi soccorsi, ancora ci sono migliaia di persone che stanno scavando a mani nude per cercare di salvare i familiari ancora vivi sotto le macerie e oggi proprio di questo ha parlato Erdogan facendo una prima ammissione di responsabilità. Ve lo faccio ascoltare. Così Tayyip Erdogan però vi faccio ascoltare la voce dei residenti turchi e la loro rabbia nei confronti del presidente turco. Sono ore di tristezza ma anche di speranza che ancora si possa salvare qualche vita. Le immagini che vi mostriamo sono quelle di un bambino ritrovato dopo 2 giorni sotto le macerie ad Armanaz in Siria, vi mostriamo il suo volto perché la speranza che il sorriso di questo bambino, nonostante il dramma vissuto, possa in qualche modo far sperare che ancora si possano salvare delle vite.