Una persona morta, ventuno ferite, alcune delle quali in modo grave. È questo il bilancio dell’incidente al gasdotto di Baumgarten in Austria. Un’esplosione che ha scatenato un impressione antincendio capace di fondere le auto parcheggiate nei dintorni e che soprattutto ha imposto la chiusura dell’impianto per la sua messa in sicurezza, con la conseguente sospensione nella fornitura di gas proveniente dalla Russia verso l’Italia. Un incidente che, dunque, potrebbe ripercuotersi sulle bollette dei consumatori e delle nostre aziende. Un primo effetto si è, infatti, avuto già ieri con il forte rialzo dei prezzi all’ingrosso registrato da Nomisma Energia, un rialzo rientrato successivamente ad emergenza conclusa. Anche l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, ha ammesso che i prezzi stanno salendo e che comunque l’andamento rialzista è evidente da settimane a causa soprattutto dell’ondata di freddo intenso, mentre l’interruzione nella fornitura di gas per quasi un’intera giornata ha riacceso la polemica su come diversificare le fonti di approvvigionamento. Intanto, l’antiterrorismo austriaco ha fatto sapere che l’esplosione all’impianto non è stato un atto pianificato, ma il risultato di un guasto tecnico.