60000 cittadini della zona di Port Neches, in Texas, da mercoledì sono lontani dalle loro abitazioni. Le Autorità dello Stato, nel sud degli Stati Uniti, hanno infatti ordinato ai residenti di quattro cittadine di lasciare le proprie case, dopo che mercoledì mattina si è verificata una nuova esplosione nell’impianto chimico TPC che si trova a circa 140 chilometri a est di Houston. La prima esplosione che ha innescato un violento incendio si era verificata intorno all'una del mattino. Le immagini sono impressionanti. Inizialmente erano stati evacuati i residenti nel raggio di un solo chilometro, ma poi l'ordine è stato esteso in via precauzionale. Tre persone sono rimaste ferite. La Commissione per la qualità ambientale del Texas ha dichiarato che l'esplosione ha causato il rilascio di sostanze chimiche chiamate “composti organici volatili”, ad alte concentrazioni possono causare irritazioni agli occhi, al naso e alla gola, mancanza di respiro, mal di testa e nausea. Sul sito web, la società che gestisce l'impianto, dice di avere 175 dipendenti a tempo pieno e 50 collaboratori. A marzo un altro impianto chimico era esploso alle porte di Houston, bruciando per quattro giorni. I mesi successivi, un simile incendio in un altro impianto, un operaio perse la vita, in un altro rimase ferito. Lo scorso luglio, poi, in seguito alle fiamme divampate nell'impianto chimico della ExxonMobil a Baytown, sempre in Texas, i feriti furono 37.