Per provare a conquistare l'Europa bisogna uscirne, qualcuno la vede così oltremanica. 47 anni membri della Comunità Europea zero finali per l'Inghilterra. E' bastato un anno fuori dall'Unione ed ecco che Londra si prepara all'ultima battaglia per la vittoria del torneo. Di fronte non ci sarà la Germania, il nemico e l'avversario storico contro cui ha combattuto e vinto due guerre mondiali e una finale mondiale di calcio del 66 ma ha perso 30 anni dopo in semifinale nell'europeo di casa che sentiva già suo. Di fronte ci saremo noi italiani che più diversi non potremmo essere, nello stile, nel gusto, nell'appartenenza ad un Europa che qui a sud sentiamo più nostra che oltremanica. Nella storia dei tanti Italiani che hanno varcato i confini del regno per conquistarlo od esserne conquistati che sono andati a cercare un'opportunità non sempre desiderati. Ci siamo noi italiani che proprio dai tedeschi stiamo ereditando un posto a capotavola e la guida dell'Europa. Ora che i 16 anni di regno della signora Merkel stanno finendo è lui la personalità più forte al tavolo dei 27. Ora che i 15 anni di regno del coach Low sono finiti è lui l'allenatore simbolo del riscatto di un continente. E' un gioco da non prendere troppo sul serio. Draghi e Mancini a difendere la vecchia Europa che anche i francesi sono presi dalle loro sconfitte e sia Macron che Deschamps aspettano una riconferma dalle urne o dalla federazione. Sarà un gioco e uno spettacolo quello di domenica sera a Wembley che in fondo ci unirà come il destino di essere stati i più colpiti dalla pandemia e come la voglia gridata e strombazzata in strada e allo stadio di uscirne finalmente davvero tutti vincitori.